
The Collage Post Immagine di Gerd Altmann da Pixabay
The Collage Post
Un nuovo social network che sta spopolando tra i membri della “generazione z” è Tik Tok.
Il social è nato in Cina nel 2016 è ha catturato subito l’attenzione dei giovanissimi (il target va dai 13 ai 25 anni).
Il suo motore è l’intelligenza artificiale, infatti i contenuti sono creati dagli utenti ma l’intera struttura sottostante è governata da algoritmi.
Gli utenti creano video nei quali le persone eseguono coreografie sfidandosi tra di loro.
Per il momento non ci sono inserzioni pubblicitarie.
Il social è abbastanza pericoloso perché l’ampio uso da parte degli adolescenti, quasi sempre non controllati da adulti, attrae molti malintenzionati
I genitori sono spaventati dell’eventualità che il minore possa essere adescato da un qualche pedofilo che, dopo avergli chiesto l’amicizia, potrebbe riuscire a farsi inviare un video e infine ottenere da lui un incontro di persona al fine di consumare un rapporto sessuale.
Una volta che i video vengono caricati sulla piattaforma non sono più controllabili dagli utenti.
Tale materiale pedopornografico diventa una risorsa preziosa per i pedofili che lo ritagliano a loro uso e consumo.
Tuttavia, anche se il materiale viene fornito volontariamente dal minore, i soggetti che ne sono trovati in possesso rispondono penalmente per detenzione di materiale pedopornografico.
Il social è pericoloso anche perché le persone che non rispecchiano i canoni estetici considerati “normali” e accettabili dalla nostra società vengono insultate pesantemente e spesso istigate al suicidio.
Da un punto di vista tecnologico Tik Tok è molto avanzato rispetto agli altri social, ma per quanto concerne la tutela dei minori è forse il peggiore, in quanto comporta rischi elevatissimi in termini di adescamento, pedopornografia e cyberbullismo.