
Foto di Free-Photos da Pixabay The Collage Post
The Collage Post
Uno degli esponenti più importanti dell’apparato esecutivo organizzato da Manuel Contreras è stato Michael Townley, nativo dello Jowa (USA), trasferitosi con la famiglia in Cile nel 1957, all’età di 14 anni. All’inizio degli anni ’70, Townley viene a contatto col movimento Patria y Liberdad, che si oppone al governo di Unidad Popular.
Michael Townley non è un killer nel senso stretto del termine: in realtà, Townley è un organizzatore di attentati, la cui esecuzione è abitualmente rimessa alla manovalanza locale, oppure a gruppi appositamente costituiti all’estero, per non lasciare traccia. Emblematico del primo modello è l’assassinio Letelier, ad opera di gruppi cubani residenti in Florida; emblematica del secondo modello la risoluzione della crisi fra il Guatemala e il Costa Rica (che ospitava guerriglieri comunisti che sconfinavano nel Paese vicino, ma che non poteva essere aggredito senza suscitare scandalo a livello internazionale, trattandosi di uno Stato che faceva professione di pacifismo e che aveva addirittura abolito le forze armate).
Townley organizzò la spedizione di uno squadrone di italiani latitanti in Cile, i quali annientarono la guerriglia comunista senza compromettere il regime guatemalteco di Mario Sandoval.
Il profilo antropologico-criminologico di Townley è abbastanza complesso: si considera un combattente impegnato nella lotta per la difesa dell’Occidente dalla minaccia comunista; pertanto – pur confessando di essere l’organizzatore di una serie di attentati – non si percepisce come un criminale, bensì come un soldato che ha obbedito ad ordini superiori.
La collaborazione con i magistrati del distretto della Colombia è dettata dallo stato di necessità: deve salvare la vita propria e della propria famiglia.
La collaborazione, per quanto riguarda l’attività svolta in Italia, è limitata alla chiamata di correo di due estremisti assolti con sentenza definitiva e perciò non più perseguibili penalmente.
Questo quadro – apparentemente coerente – sembrerebbe invece incompatibile con la denuncia dei propri superiori gerarchici.
Le spiegazioni possibili sono due: o – come sostenuto dal maggiore Iturriaga – Townley ha sempre lavorato per la CIA (dalla quale è stato abbandonato dopo uno degli innumerevoli mutamenti politici dell’amministrazione statunitense), oppure, sentendosi minacciato dai suoi ex superiori, ha accettato di tradire i vertici dell’istituzione per la quale aveva combattuto.
La carriera criminale di Townley è emersa nel corso di alcuni procedimenti penali statunitensi.
Il 3 ottobre 1974, in Argentina era stato eliminato il generale Carlos Prats, profugo del Cile. Il 21 settembre 1976, a Washington veniva ucciso Orlando Letelier, altro esponente dell’opposizione cilena in esilio.
Dalla copia di alcuni verbali del processo penale davanti alla Corte Distrettuale della Columbia – USA, nel 1979, nei confronti dei presunti responsabili dell’omicidio Letelier era emersa l’attività realizzata su commissione della DINA attraverso una rete di agenti, alcuni dei quali facenti parte del Movimento Nazionalista Cubano, tutti raccordati da Michael Townley. In tale processo statunitense, Townley era stato reo confesso dell’omicidio Letelier, ma anche teste del Governo. Egli aveva ammesso il proprio ruolo di agente alle dipendenze dei servizi cileni e di essere stato, nel corso del 1975, in vari Paesi europei, tra cui l’Italia, insieme ad un
altro esponente del Movimento Nazionale Cubano, Virgilio Pablo Paz, per svolgere compiti affidatigli dalla DINA.
Townley era stato riconosciuto dai giudici americani colpevole di “cospirazione per assassinare un ufficiale straniero (Orlando Letelier)” e condannato a dieci anni di carcere. La condanna era stata irrogata nel contesto di un accordo tra Townley e il Governo U.S.A. con cui lo stesso Townley assicurava la sua collaborazione quale “testimone del Governo contro gli altri imputati accusati di assassinio nel caso Letelier” limitatamente “ai delitti che hanno preso spazio negli Stati Uniti e che hanno coinvolto cittadini statunitensi“.