The Collage Post

The Collage Post Foto di dianakuehn30010 da Pixabay

La barba ha accompagnato l’uomo nel corso dei secoli. A seconda delle mode o del rango d’appartenenza o del contesto storico, la barba doveva essere presente o assente.

Per i Sumeri (4000 a.C. – 1500 a.C.) il pelo lungo e spesso irsuto era simbolo di arroganza e impurità.

Da questo concetto derivava una distinzione tra gli uomini sumeri. La casta sacerdotale si depilava per simboleggiare la propria purezza, mentre gli uomini che si occupavano di poteri terreni avevano la barba.

I re potevano avere la barba o meno perché avevano esclusive doti divine.

Nell’antico Egitto (3000 a.C. – 300 a.C.) la barba era riservata solo ai re e agli dei. Questa era la regola generale. Gli uomini si radevano completamente barba e capelli, mentre i sacerdoti radevano la testa in segno di purezza.

Il faraone aveva una barba sottile e finemente intrecciata.

L’attributo della barba venne anche riconosciuto a una donna, il faraone Hatshepsut, che nel XV secolo a.C., dopo la morte del marito, riesce a conquistare la fiducia dei sacerdoti e dell’esercito.

L’importanza della rasatura nel mondo egizio ci fa capire l’importanza del ruolo sociale del barbiere.

Nella Grecia del IV secolo a.C. essere senza barba poteva significare solo due cose: o essere una donna oppure essere troppo giovane.

Un adulto senza barba era oggetto di scherno, destava vergogna, mentre la barba lunga e folta era simbolo di coraggio, forza e virilità.

Alessandro Magno, alla vigilia di una delle più importanti battaglie contro i Persiani, diede ordine di rasare la barba a tutti i guerrieri. Egli aveva notato che i Persiani avevano vinto più battaglie perché si erano aggrappati alla barba dei soldati greci e li tiravano giù dal cavallo e li uccidevano senza pietà.

Da quel momento in poi le città greche si riempiranno di barbieri.

Il primo barbiere arrivò a Roma dalla Sicilia nel 296 a.C. Era al servizio del senatore Publio Licinio Mena.

Plinio il Vecchio raccontava che, in seguito alla decisione di Scipione L’Africano di radersi quotidianamente, nella capitale romana tale pratica si diffuse nella società che contava.

I patrizi potevano godere del tonsore personale, simbolo di prestigio.

I plebei avevano la barba per due motivi: il primo motivo era l’influenza della cultura greca, il secondo motivo era di tipo tecnico, la difficoltà della rasatura in autonomia.

L’imperatore Adriano interruppe la tradizione di Alessandro Magno di radere la barba. Egli dal 117 si fece crescere la barba.

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